L’8 di dicembre del 2005 si realizza il primo ciak. É un pomeriggio di trepida attesa, poche ore alla sfilata di carri allegorici e delle bande di musici e ballerini: edizione Festival della Luz, precede il
Santo Natale e si vuole incorniciare come Anno Domini 2005. Del resto uno dei temi conduttori del film é un percorso di Fede, la stessa salita alla Casa di Piedra si realizza il giorno di Pasqua 2006, il ragazzo
che va a scuola e afferma: “É davvero bello questo paesaggio!” é simbolo d’innocenza purissimo e per questo viene posto in cornice dentro un cielo azzurro e terso... Marco Erler
ha un’idea che ruscirá a completare strada facendo su quello dovrá essere il film nella sua somma da “working progress”. L’ultimo ciak é con i suoi giovani neo-allievi attori
in erba nell’inserto del venditore di vino, si gira ad Aprile di quest’anno, 2007. Nelle riprese del Festival de la Luz l’aiuta l’incontro con una coppietta ciarliera affezzionata ai serial televisivi
colombiani che passa la tele di Costa Rica: il ragazzo con macabra simbologia veste la maschera della morte. Quella dell’anno vecchio in funzione di quello nuovo.
L’idea
dell’inchiesta, l’altro filone del lavoro, si materializza nei primi mesi del 2006, e dopo la fase di gestazione e di selezione dei ragazzi e adulti da inserire, il primo ciak della stessa é a fine
settembre 2006 e durerá sino ai primi di dicembre: il 6 infatti si tiene una prima mondiale del film ancora “imbastito” nella sala di cine del Complejo Cultural di Perez Zeledon. Nell’inchiesta
il primo intervistato é il ragazzo dei papagallini, un satanista all’acqua di rosa: all’autore conquista l’idea che la lingua italiana sia considerata dal ragazzo musicale e gradevole. É
proprio quest’amore per la sua lingua che lo ha spinto a scrivere e anche a formarsi come professore d’italiano per stranieri. Gli sviluppi di questa nuova passione si potranno vedere nel cortometraggio
“Mozart é un colibrí” che é in realizzazione. Il film “La casa de Piedra” intanto ce lo rende come l’attore che, in ordine, posa come: investigatore in
proprio (la salma, il cimitero) e ricercatore spirituale (l’ascesa alla montagna, l’iglesia Aguaviva, la Fiesta de la Luz come redenzione quasi a tornare bambino, la montagna che cade ed il rifugio nella
Chiesa Cattolica con la musica dell’Ave Maria) e scopritore di faunistica tropicale, il sondaggista e scrittore dell’inchiesta, mentre con gli amici, nel privato che si rappresenta nel film, é opinionista
e critico feroce (vedi la “tirata” contro i criteri di lavoro di Mel Gibson). Durante gli scavi del sondaggio dell’inchiesta scopre l’entusiasmo dei ragazzi (e non solo) per il progetto
enunciato d’aprire un’Actor Studio nella cittadina. Particolare acume dimostra Edwin, un ragazzo che considera piú predisposte le donne quanto ad apprendere ed a formarsi come attrici. É
colto in contropiede... Come si conclude l’inchiesta, il team si riunisce per il montaggio finale delle varie parti: questo si conclude a giugno di quest’anno con la conversione colore e le varie
transcodifiche (Pal-Ntsc) le quali vengono realizzate in postproduzione a Roma.
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